Pesche

“Originaria della Cina, passò in Persia e fu quindi importata in Europa: da qui prese il nome questa varietà di Prunus (Persicum) e da qui deriva il nome che la pesca ancora conserva in moltissimi dialetti italiani.

L’uso di immergere le percoche nel vino, particolarmente diffuso in Campania, per farne una “zuppa” deliziosa, è attestato sin dal ‘600.”

Categoria:

Descrizione

La Pesca è il frutto del Prunus persica vulgaris, un albero delle Rosacee, con frutto (drupa) tondeggiante dal caratteristico solco longitudinale, polpa consistente e succosa, buccia sottile.
Esistono numerosissime varietà di pesche, che si possono dividere in due grandi gruppi in base alla qualità della buccia: pesche (con buccia coperta da leggera lanugine) e pesche nocio nettarine (con buccia liscia).
Questi due grandi gruppi, possono essere suddivisi, in base a colore della polpa e forma, in ulteriori sottocategorie: le gialle, le bianche e le saturnine -o “a tabacchiera“- (dalla caratteristica forma schiacciata).

La percoca (che nulla ha a che fare con l’albicocca, diversamente da una credenza diffusa) è una specie particolare di pesca gialla, molto diffusa in Campania, ed è anche nota come pesca industriale; è infatti particolarmente usata nell’industria per la preparazione di succhi, conserve etc., in funzione del carattere compatto della polpa e dell’intensità di profumo e sapore.

Informazioni aggiuntive

Stagioni

,

Trasporto

,

Provenienza

,