Asparagi
L’asparago ha piccole foglie sottili a ciuffi (i cladodi), fiori di colore giallo verdognolo e bacche rosse.
L’urina cambia odore dopo aver mangiato asparagi a causa dello zolfo contenuto nei prodotti di degradazione risultanti dalla metabolizzazione di alcuni componenti dell’asparago stesso.
Descrizione
L’Asparago è un’erba perenne delle Liliacee, caratterizzata da un rizoma (il germoglio sotterraneo perenne) grigio chiaro dal quale crescono i noti turioni (i fusti che si mangiano) di forma cilindrica, carnosi, bianchi in basso e bianco-verde-viola nella parte superiore.
Allo stato spontaneo prende il nome di asparago selvatico, tuttavia le testimonianze della sua coltivazione si perdono nell’antichità.
Già in epoca romana l’asparago costituiva cibo prelibato e “da ricchi”: i più fortunati e abbienti potevano assaporare quello coltivato, più grosso e carnoso, per tutti gli altri l’unica possibilità era la raccolta di quello spontaneo (non disdegnato neanche dai ricchi, specie se raccolto in montagna).
L’asparago appartiene alla stessa famiglia di aglio e cipolla e condivide con essi le proprietà diuretiche.